Category: Comunicato stampa
Il Centro Antiviolenza Le Onde e gli Sportelli ARIA

Mai come ora il Centro antiviolenza Le Onde ETS, da sempre attivo in città e nella provincia contro la violenza sulle donne, rinnova l’invito a rivolgersi ai propri sportelli di ascolto.

Sono operativi gli Sportelli ARIA all’interno delle Associazioni cittadine UICI (Unione Italiana Ciechi) e ENS (Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi).

Si ricorda il numero del Centro antiviolenza a cui le donne possono rivolgersi per avere informazioni e sostegno nella scelta di una vita libera dalla violenza: 091327973 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00 e dalle 14.30 alle 19.30), escluso i festivi.

Per le donne con disabilità sensoriali (sordità e visive) si possono contattare gli Sportelli ARIA operativi nei seguenti orari:

UICI – lunedì dalle ore 09.00 alle ore 13.00 al 3773606956

ENS – Martedì e giovedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 al 3517883593 (whatsapp e telegram)

Le richieste di aiuto vengono accolte attraverso telefonate, videochiamate o messaggi e attivano gli interventi utili alla protezione e per l’avvio di percorsi di uscita dalla violenza grazie all’ascolto qualificato di operatrici specializzate.

Il Centro antiviolenza Le Onde e gli Sportelli ARIA garantiscono il carattere anonimo e riservato dei contatti, nel più assoluto rispetto della privacy.

L’attivazione degli sportelli ARIA presso UICI e ENS rientrano nel Progetto VITA – Violenza verso le donne: Iniziative Territoriali per l’Autonomia finanziato da fondazione con il Sud

Nessuno Tocchi Rosalia

Giovedì 13 luglio 2023 alle ore 18.30
Piazza Politeama Palermo
“POTER SCEGLIERE”

Con un fiore in piazza Politeama per ricordare le donne vittime di femminicidio.
Trasformiamo la parola POTERE da “sostantivo” che indica controllo e oppressione a “verbo”
rafforzativo di scelte di LIBERTÀ

L’invito è lanciato dal Centro Antiviolenza Le Onde di Palermo nell’ambito delle attività del progetto
PLEIADI – Percorsi di accoglienza e inclusione per donne in difficoltà a causa di violenze, finanziato
con il Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 PA 3.1.1.h “Servizi residenziali per
donne vittime di violenza”.
“Nessuno tocchi Rosalia” è il flash mob, giunto alla sua XI edizione, che vuole ricordare ogni anno
le donne uccise da uomini con i quali avevano una relazione affettiva: padri, fratelli, fidanzati, mariti
o ex mariti, compagni o ex compagni.
Perché la violenza maschile contro le donne ci riguarda tutte e tutti.
I dati del Viminale dicono che nei primi sei mesi di quest’anno (2023) sono già 39 le donne uccise
in Italia, vittime di femminicidio: quasi 8 al mese. Nel 2022, 120 sono stati i femminicidi. Sono
donne che spesso avevano denunciato, avevano raccontato minacce e violenze. Donne che hanno
pagato con la vita le proprie scelte di libertà.
La violenza maschile deriva da una disparità di potere all’interno delle relazioni tra uomini e donne
la cui conseguenza immediata è che nessuna scelta di libertà viene rispettata. Per questo per
l’undicesima edizione di “Nessuno tocchi Rosalia” vogliamo portare l’attenzione sul significato
stesso della parola “Potere”. Invitiamo tutte e tutti a pensare alla parola POTERE come VERBO e non
come “sostantivo”. In tal modo perderà il significato di controllo e di oppressione e aprirà mondi di
libertà e desideri realizzabili per tutte e tutti.
L’evento è inserito nel programma degli eventi collaterali del 399° Festino di Santa Rosalia, con il
patrocinio del Comune di Palermo.
Programma
Saranno disegnate 120 sagome in piazza Politeama per ricordare i femminicidi del 2022.
Invitiamo le cittadine ed i cittadini a portare alle 18.30 un fiore per deporne uno su ogni sagoma in
memoria della vita delle donne vittime di femminicidio e delle loro figlie e dei loro figli resi orfani.
Per ricordare che le donne possono chiedere aiuto e che dalla violenza si può uscire.

Mobilitazione regionale indetta da Non una di meno Palermo

La notte tra il 6 e il 7 luglio a Palermo una ragazza viene violentata da 7 giovani maschi.
Il 17 agosto viene uccisa Anna Scala a Piano di Sorrento, nonostante le denunce da lei fatte verso il suo ex
compagno verso il quale non erano state emesse misure cautelari.
Il 20 agosto viene trovata impiccata Vera Schiopu e le indagini si concentrano sul compagno che adesso si
trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Il 25 agosto si apprende che al Parco Verde di Caivano in provincia di Napoli due ragazzine di 13 anni vengono
violentate da un gruppo di maschi coetanei e da un giovane di 19 anni.
Il 6 settembre la notizia di due sorelle abusate per anni da papà, nonno e zio dentro le mura domestiche a
Monreale.
Il 7 settembre la notizia del femminicidio di Marisa Leo per mano del suo ex marito, denunciato nel 2020 per
stalking.
Sono solo alcune delle notizie di violenza verso donne e ragazze o di femminicidi che questa estate hanno
riportato i media.
Molte e molti di voi si chiedono se vi sia una recrudescenza del fenomeno, se siamo in una situazione di
emergenza. Molte e molti di voi cercano, in queste ultime ore e giorni, di trovare una giustificazione, una
spiegazione a tanta violenza. Ognuna/o dal proprio punto di osservazione trova una risposta, addita una
responsabilità.
Violenza sessuale, femminicidi, violenza domestica, violenza economica, stalking, molestie sessuali e sul
luogo di lavoro sono espressioni di uno stesso fenomeno: la violenza maschile verso le donne.
La violenza maschile verso le donne è un fenomeno antico e complesso, nasce da una disparità di potere
all’interno di relazioni tra donne e uomini ed è un fenomeno strutturale della società. Cambia il contesto in
cui viene agito ma non cambiano le dinamiche e l’incidenza. Se analizziamo di dati ci accorgiamo che da anni
1 donna ogni tre giorni viene uccisa da un uomo che conosceva, spesso per le proprie scelte di libertà. 79
donne dall’inizio del 2023 secondo il report del Viminale.

Dalla nostra esperienza affermiamo che:

● Non siamo in una fase emergenziale. La violenza maschile è un fenomeno strutturale.

● Le donne e le ragazze non sono mai responsabili della violenza subita. Attribuirla loro, focalizzarsi sui
comportamenti della donna o della ragazza piuttosto che sugli autori si chiama vittimizzazione
secondaria.

● È necessario e urgente seguire le indicazioni della Convenzione di Istanbul in ogni sua parte. Non
basta aumentare le pene o individuare nuovi reati. È urgente potenziare le attività di prevenzione,
informazione, formazione e le risorse necessarie per attuarle.

● Va riconosciuto il ruolo politico dei centri antiviolenza gestiti da associazioni di donne e la loro
funzione culturale e sociale per produrre un reale cambiamento strutturale.

● Dobbiamo costruire una società basata sulla cultura del rispetto dove il libero consenso sia centrale.
Per questo domani saremo presenti alla Mobilitazione regionale indetta da Non una di meno Palermo
contro la violenza verso le donne e di genere TI RISSI NO!

Sabato 9 Settembre | Concentramento Piazza Bellini (Palermo) h.17,30

Femminicidio Giovanna Bonsignore

È difficile fare una dichiarazione o scrivere un comunicato stampa subito dopo un femminicidio
come quello avvenuto a Villabate la notte scorsa, che ha spento la vita di Giovanna Bonsignore.

Nell’immediato non ci sono elementi ed informazioni sufficienti per comprendere davvero come è
avvenuto. Noi che ci dedichiamo da anni allo studio e comprensione della violenza maschile verso
le donne, che aiutiamo centinaia di donne all’anno nel nostro Centro antiviolenza e nelle nostre case
rifugio sappiamo che in momenti come questo si rimane sopraffatte dal dolore per una donna che
non ce l’ha fatta a chiedere aiuto al momento giusto, che si aggiunge all’elenco di tutte coloro che
sono unite da un denominatore comune: liberarsi da una relazione violenta.

Dichiara Elvira Rotigliano, presidente dell’Associazione Le Onde Onlus: “Ancora una volta una donna
uccisa per mano dell’uomo che diceva di amarla; in quell’ultimo post pubblicato su fb, ritroviamo
perfettamente riprodotti tutti gli stereotipi legati alla relazione uomo-donna da cui sembra proprio
non riusciamo a liberarci; quel modello di uomo-padrone ed unico soggetto deputato alla gestione
e risoluzione del legame. Ancora una volta un uomo autocentrato che non considera altro che se
stesso, incapace di vedere, riconoscere e rispettare “l’altra come diversa da sé” che viene invece
ridotta ad appendice quando non oggetto di proprietà tanto da poter essere soppressa per placare
il dolore e la frustrazione, nella totale incapacità di gestire e accogliere quella sofferenza.

Almeno questa volta non leggeremo di raptus.

E non è una consolazione.

Nonostante gli sforzi legislativi e la sempre maggiore sensibilità mostrata dalle istituzioni sul tema della violenza,
occorre con maggiore impegno intervenire sul cambiamento culturale, attraverso la decostruzione del modello
patriarcale di cui ancora sopportiamo le scorie ed a causa del quale le donne continuano ad essere uccise”.
Il nostro pensiero e vicinanza va a Carlotta, ormai orfana di femminicidio, e a tutti i familiari, gli amici
e le amiche in questo momento difficile da superare.

Chiudiamo con un’esortazione alle donne che subiscono violenza, agli amici e alle amiche, ai vicini
di casa, ai colleghi e alle colleghe di lavoro. Contattate il Centro Antiviolenza più vicino, è il luogo in
cui è possibile capire in tempo come essere aiutate e come si può aiutare, nel più sicuro anonimato.
Il Centro antiviolenza Le Onde si può contattare al numero 091.327973 dal lunedì al sabato dalle ore
9.00 alle 14.00 e dalle 14.30 alle 19.30

LE ONDE ETS
Viale Campania 25
90144 Palermo
tel. 091 327973
info@leondeonlus.org

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Il Centro, per l’accoglienza telefonica, effettua i seguenti orari:
Lunedì e Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00 e dalle 14.30 alle 19.30, escluso i festivi.